Un disco rosso che si staglia su fondo bianco: la bandiera del Giappone, il Sol Levante, raffigura l’alba, un simbolo utilizzato fin dall'antichità per rappresentare tutte le promesse dell’avvenire, il potere dei nobili e la fierezza dei samurai.

Il rosso è una lente con cui guardare al Giappone. Tra i colori tradizionali giapponesi, codificati nell'antichità, il rosso, il colore della luce, si contrapponeva al nero, il colore del buio. È decorata con il corallo la lama con cui gli dei hanno rimescolato le acque dell'Oceano Pacifico, lasciando cadere la goccia che si è cristallizzata nell'arcipelago giapponese; è rosso il filo del destino che unisce le anime gemelle, secondo una popolare leggenda giapponese. 

Rosso è il colore dei tradizionali portali torii, posti all'ingresso delle aree sacre. Ce ne sono 10.000 solo presso il santuario shintoista di Fushimi Inari di Kyoto, fitti tanto da guidarti in un tunnel, in cui la luce che filtra traccia disegni geometrici ai tuoi piedi. C'è un torii rosso vermiglio sospeso sull'acqua che veglia sul santuario di Itsukushima, presso l'isola di Miyajima, ad Hiroshima. Rossi sono i curiosi bavaglini e le cuffiette con cui sono vestite le statue di monaci, di animali sacri come volpi, scimmie e cani guardiani, e rossi sono i preziosi ombrelli wagasa delle spose: il rosso è di buon auspicio, scaccia gli spiriti maligni. E rappresenta l'ospitalità: le lanterne chochin, con la loro luce calda, ti invitano ad entrare nelle taverne per godere di un buon pasto. E ancora, rosse sono le foglie degli aceri infiammate dall'autunno: l'antica tradizione del momijigari, letteralmente la "caccia alle foglie rosse", ti permetterà di ammirarle come il popolo giapponese le ammira da oltre un millennio.

Non è un caso, poi, che il fondo della bandiera giapponese sia bianco: questo colore, in Giappone, contraddistingue ciò che è chiaro e distinto, ciò che è puro e cristallino. Bianco, secondo la leggenda, era il fiore del ciliegio, prima che si screziasse con il rosso del sangue dei valorosi samurai; bianche sono le farfalle che rappresentano le anime. Bianche sono le pietre e la sabbia dei giardini zen, bianco accecante è il castello di Himeji.

Il bianco e il rosso riempiranno i tuoi occhi, in Giappone. Ammirando le pagode e i santuari ti colpirà il ricorrente contrasto tra il bianco delle pareti e il rosso delle travi. Il bianco della neve, nella stagione invernale, fa spiccare il vermiglio dei portali torii e il rosso acceso delle bacche di nandina, considerata una pianta portafortuna. Se fra le viuzze di Gion, a Kyoto, ti capiterà di incrociare una geisha, leggerai questo contrasto anche sul suo viso: sul bianco opaco del volto marmoreo emerge con nettezza il rosso delle labbra, richiamato intorno agli occhi da una delicata sfumatura.